Ritratto di giovane con pomo
In questo dipinto di Raffaello conservato agli Uffizi di Firenze qualcuno ha voluto riconoscere l’immagine del giovane Francesco Maria della Rovere che dopo l’estinzione dei Montefeltro eredita grazie all’appoggio dello zio papa Giulio II il ducato di Urbino. Si tratta in ogni caso di un giovane adolescente di alto rango come si evince dal suo abbigliamento. Indossa un robone (veste lunga molto e ampia usata dai gentiluomini, dottori e letterati dell’epoca) con una ricca quadrettatura in trama d’oro con fodera di zibellino. Questo ritratto di altissima qualità impostato con sicurezza volumetrica è datato al 1504 circa, cioè al periodo fiorentino quando l’artista rielabora le novità presenti nella città dell’Arno e fa sua la lezione peruginesca e fiamminga. Il robone di rosso inteso è un pezzo di virtuosismo per il realismo nella resa del pelo della pelliccia, il dettaglio della manica gonfia e spiegazzata, lo sguardo è limpido e fermo, le pupille fisse in un punto lontano, le labbra sottili serrate. Le eleganti mani curate escono dalle ampie maniche e stringono un pomo che può essere un’allusione alla mela del giudizio di Paride o al pomo del giardino delle Esperidi.